mercoledì 25 marzo 2015

L'italiano medio


Non seguendo la televisione mi sono perso gli sketch che faceva Maccio Capatonda. L’avevo conosciuto giusto grazie ad un filmato pescato su youtube (quello dove prende la pillola e si mette a chiedere le firme per non mandare via un ragazzo da un reality show).
Da commesso decennale quale io sono ne ho viste di cose che voi umani non potrete neanche immaginare.
Nel nostro negozio da anni usiamo dire: ‘il cliente medio’, ovvero quel genere di persona che fa domande stupide, che è maleducato, spantegone, strafottente, ignorante, cagacazzo e presuntuosamente tuttologo (quando poi alla fine non sa niente).
Quindi, quando io e i miei colleghi abbiamo visto il filmato su youtube di Maccio, abbiamo esclamato:’Ehi, ma l’italiano medio E’ il cliente medio’.
Questo per dire che l’ironia che fa Maccio non è buttata lì tanto per, non è un portare all’estremo certi atteggiamenti dell’italiano. No, per l’italiano medio quegli atteggiamenti sono la norma. Anzi, una forma di vanto!
Ecco perché il film, nella sua ironia, parla di cose concrete, reali e, aimè, attuali.
Questo lo porta quindi ad essere un bel film?
Bello è una parola grossa.
Diciamo che Maccio ha diluito quel famoso video di youtube in 100 minuti di film.
Il risultato? Un film che si lascia guardare quando uno non ha grosse aspettative, con quella comicità da scaricatore di porto che funziona sempre (la classica comicità ‘scopare scopare scopare’).
Ma c’è anche un altro livello di lettura, quello che fa riflettere su quanto in fondo siamo tutti, in un modo o nell’altro, un po’ superficiali (che poi, secondo me, non rientra solo l’italiano in questo film ma anche il resto del mondo civilizzato: non per niente i reality show sono trasmessi in tutti gli stati europei).
Quindi il film può essere visto in due modi: o con leggerezza (e in tal caso arriverete alla fine pensando che sia la solita cagata di film all’italiana, ma almeno più riflessivo di un cinepanettone) o con l’intentodi trovare quali in atteggiamenti da italiano medio compiamo in modo da poterci migliorare, poter essere un italiano migliore.
Il film punzecchia a 360° sul panorama nostrano, andando a colpire tanti aspetti paradossali della società in cui viviamo (una perla? Quando tirano il ballo i libri fantasy e si presentano con la Bibbia. Chi ha orecchie per intendere…) con quel mix di cinismo e di ironico realismo che fa imbarazzare vergognare di se stesso. Perché, ammettiamolo: in un modo o nell’altro anche noi almeno una volta siamo stati ‘italiani medi’.
Forse è questo identificarsi (o identificare amici e parenti) che ha reso questo film un successo al botteghino (due milioni di euro solo nel primo week end).
Ok, mi direte voi: ma a te è piaciuto?
Bella l’idea di mettere dentro i personaggi già collaudati in passato, quelli che hanno reso famoso Maccio e compagnia bella. Meno bella l’idea di fare un copia incolla dei suoi sketch più famosi diluendoli in tutto il film. Sarebbe stato forse più azzeccato fare una storia con un certo spessore narrativo ma inserendoci dentro solo saltuariamente i personaggi storici di Maccio.
Certe idee le ho trovate geniale, altre simpatiche, altre ‘già viste’. La storia, secondo me, è coerente con quello che Maccio voleva trasmettere raccontandola.  Questo ha ovviamente i suoi pro e i suoi contro.
Per chi si aspetta qualcosa di originale, qualcosa che va oltre ciò che Maccio ha realizzato in televisione resterà deluso. Chi si aspetta una trama articolata ed impegnata spegnerà il computer/televisore a metà film. Chi invece non si aspetta nulla e vuol passare la serata ridendo di quanto Maccio abbia visto giusto sull’italiano, allora piacerà.
Personalmente, non lo metto nella mia top ten dei miei film comici/demenziali/parodistici preferiti ma non lo cestinerei neppure (al contrario dei cinepanottoni). Diciamo che non spenderei 6 euro per andare a vederlo al cinema ma per una serata all’insegna del ‘spegniamo il cervello’ davanti alla tv ci può anche stare.


E sempre restando in tema di 'italiano medio'...

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