mercoledì 13 maggio 2015

Come ammazzare il capo 2




Ho provato a guardare il primo, giuro.
Ma non ce l'ho fatta.
E' stato uno di quei film che ho abbandonato senza alcun rimorso.
Perché lo ammetto: mi sono annoiato.
Ma il tempo passa e il ricordo si affievolisce. E comunque c'è sempre la speranza che il seguito sia meglio del precedente... Ma quando mai???
Ho però sfruttato un viaggio in pullman x costringermi a vederlo: o il film o passare il tempo a guardare il mio vicino di posto scaccolarsi selvaggiamente e senza pieta per tutto il viaggio (e meno male che mi ha risparmiato le puzzette!).
Così eccomi a guardare quasi due ore di film e... Una guerra si è scatenata tra la mia mente critica e quella più cogliona stupida e goliardica.
Andiamo prima con la critica: siamo passati dall'uccidere il proprio capo a rapire il figlio di un riccone (che per quanto mi riguarda è fare un passo indietro; è come vedere un film di un supereroe che combatte contro un alieno gigante distruttore di mondi che stermina intere civiltà con un colpo di ascella pezzata e nel film successivo far scontrare il supereroe con un gruppo di nerd occhialuti con problemi di socializzazione e difficoltà motorie: una caduta di stile e di pathos inaudita).
Quindi, il film parte da un soggetto di suo già discutibile.
Poi ci sono i protagonisti: a parte Jason Bateman, gli altri due sono emeriti imbecilli. Cioè, non possono essere così coglioni, dai. Ok che il film è sopra le righe, ma almeno una parvenza di credibilità nella storia e nei suoi personaggi… Dai!
Ma ipotizziamo che esistano pure persone del genere… Nessuno sano di mente metterebbe su una società con loro, con uno che in piena notte vuole entrare in casa di colui che dovrà rapite e per accertarsi che quest'ultimo sia in casa citofona più volte. E più va avanti la storia e più mostrano quanto siano imbecilli. E questo fa perdere punti alla storia perché è troppo irreale, estremo, paradossale, palesemente esagerato. E ciò infastidisce.
Quindi film bocciato in pieno?
In realtà no.
Perché poi il film prende un'altra piega: partono gli inseguimenti, giungono i colpi di scena, intervengono i co-protagonisti nei momenti più inaspettati salvando le chiappe ai protagonisti e spunta qualche gag ben assestata che strappa un sorriso dopo minuti a piangere sulle idiozie che abbondano nel film.
Ma ho trovato ben riusciti gli interventi di Aniston e la sua dipendenza dal sesso (con qualche battuta al vetriolo degna di nota).
Ok, c’è sempre il classico lieto fine a chiudere le danze, con tanto di rocambolesco colpo di scena dove i buoni si salvano il culetto mentre i cattivi vengono inchiappettati da un toro infoiato senza manco un filo di vasellina d’apripista.
Morale: un film che non so ancora se mettere nella mia videoteca, anche se la Aniston in completo intimo sadomaso da maiala alla riscossa meriterebbe di essere riguardata più e più volte.


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