lunedì 2 febbraio 2015

Dylan Dog 341 – al servizio del caos


Vi ho detto che sono un fan di Recchioni? Beh, ve lo dico adesso.
Non di quelli sfegatati che danno per partito che un albo solo perché è scritto da lui dev’essere per forza bello. Però diciamo che mi piace il suo modo di sceneggiare, quindi lo seguo. Poi, ci sono gli albi che apprezzo e quelli che boccio, ma è l’unico autore di D.D. (insieme alla Barbato) che seguo.
Ma veniamo all’albo in questione.
La storia all’interno è solo un pretesto per presentare la nemesi di Dylan, il nuovo cattivone che darà del filo da torcere all’indagatore dell’incubo.
John Ghost ricorda il John Doe creato da Recchioni e Bartoli. E infatti lo adoro! È un personaggio talmente stronzo e cazzuto che ti fa dire:’Dylan, sei proprio uno sfigato! Fatti meno seghe mentali da innamorato adolescenziale ed impara di più da John’.
Già dalle prime pagine si delinea la sua personalità da gran figlio di buona donna. Parte col botto, insomma.
Si tira in ballo anche un cellulare ‘attira omicidi’ che fa da collante a tutta la storia e che viene sfruttato anche per introdurre temi delicati.
Ci sono delle vignette a pagina intera che spaccano, i disegni sono ottimi, la trama si dipana in scioltezza (Recchioni in questo è ineccepibile), c’è del sano splatter (che tanto mancava in DD) e dell’azione sopra le righe (che a qualcuno fa storcere il naso ma… Che cavolo, è un fumetto! Chi se ne frega se certe cose sembrano eccessive: sicuramente sono più accettabili di uccidere un mostro con un peto o eliminare un vampiro chiudendolo in una doccia solare! Quindi godetevi delle pure e sane americanate e non scassate!).
L’unica cosa che manca è un bel nudo integrale femminile. Però ce n’è uno maschile… (Recchioni, su questa cosa ci dobbiamo lavorare ancora un po’ su, ok? Va bene che vuoi accaparrarti anche il pubblico femminile… Ma hai proprio sbagliato soggetto: invece di un fisico alla Raul Bova hai messo uno alla Paolo Villaggio… Scelta bocciata da tutto l’universo femminile, umano e non).
Un fumetto che, a detta mia e di chi l’ha letto, merita di essere acquistato e divorato (con gli occhi, che va bene essere vegetariani ma mangiare carta e inchiostro a cena non è il massimo).
Non so che futuro potrà avere la testata di DD, ma se tutte le storie manterranno questa qualità, apriti cielo!, riprenderò a seguire mensilmente Dylan. Sono però se tutti gli albi saranno sceneggiati da Recchioni (e gli speciali dalla Barbato).

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