lunedì 26 gennaio 2015

Nathan never 284 Rivelazione


Ci sono argomenti scottanti che non si evita di trattare nel fumetto nostrano, argomenti che potrebbero far storcere il naso ai più (o almeno ad una parte dei lettori, che sono comunque compratori). Ecco perché quando si usano questi temi si cerca sempre di prenderli alla lontana. In special modo quando si parla di religione (guai toccare la religione per un italiano! È come togliere un piatto di lasagne a Giuliano Ferrara o rompere la telecamera che ha in camera da letto Belen: diventano delle belve feroci).
Tutto questo prologo per dire che Nathan Never in questo albo osa inosabile: affronta il tema religioso e lo fa alla sua maniera, miscelando fantascienza e tematiche teologiche alla ‘Contact’ (film del 1985 che tratta l’incontro tra umani e alieni con implicazioni etiche e religiose, interpretato da Jodie Foster).
Questo albo narra di un predicatore che costruisce una macchina seguendo le indicazioni di un’entità che gli parla nella mente. Una volta completata, la macchina spara un raggio nel cielo. Davanti alle televisioni di mezzo mondo, dal raggio appare una donna con poteri soprannaturali. Angelo, divinità, extraterrestre, entità pericolosa, coniglietta di playboy? A Nathan il compito d’indagare.
Ne scaturisce una storia sopra le righe, molto veloce e con continui colpi di scena, con tematiche a me care e punti di vista opposti (in cui per forza uno si rispecchia: o nell’ateo che mette in discussione tutto o nel credente convinto che ‘lungi da me essere San Tommaso: non voglio vedere per credere (anche perché non si vede mai niente)’).
Dopo tanti Nathan Never fiacchi e con trame classiche e ripetitive (dal ‘rapisco bambini perché ho avuto un’infanzia difficile’ al ‘Oddio siamo alla deriva su un’astronave: venite a salvare’ al ‘sono un assassino: catturami N.N. e tanto che ci sei dammi anche una bella sculacciata’) ecco finalmente un albo che si distingue dalla massa.
Senza contare che è una trilogia. Il primo albo spacca e incuriosisce in modo inaspettato. Speriamo che il livello di suspance e di colpi di scena si mantenga alto.
Ammetto che in questi mesi ero tentato di abbandonare N.N. perché ormai mi era ‘giunto a noia’ (il mio amico, scroccatore di albi, ha deciso di rinunciare: neppure a darglieli gratis li ha più accettati. Lo pagherò per leggerli). Ma questo albo (e anche il precedente, dai) mi dà speranza per il futuro.
Voto positivo, decisamente.
Continuate così, autori. Che la forza sia con voi!

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