domenica 7 giugno 2015

Mad max – fury road


Il problema sono le aspettative.
Ovvio che se vai a paragonare i vecchi film di Mad Max con quest’ultimo è come fare un reboot della Torre di Pisa costruendo una torre a forma di fallo post-ingurgitamento di Viagra e pensare che le persone lo apprezzino al pari dell’originale. Naturale che, per quanto possa essere grande e lunga la torre, per quanto la s’impreziosisca di illuminazioni e modalità vibrante (che farà sicuramente la sua porca figura davanti al turista medio), non potrà mai eguagliare (o addirittura superare) la bellezza della Torre di Pisa, no?
Ecco perché chi si appresta a vedere il film rapportandolo ai suoi predecessori resta con l’amaro in bocca.
Perché nascono inevitabilmente delle obbiezioni scomode: ‘Ma questo Max non parla mai’, ‘La storia è un continuo rincorrersi in auto e niente più’, ‘C’è solo azione e nessuna trama’, ‘Alcune trovate (come il chitarrista) sono discutibili’, ecc ecc.
Quindi film bocciato?
No, assolutamente.
Perché, se lo si guarda con la mente libera da pregiudizi e da quel continuo paragonarlo ai precedenti, è un film notevole (sceneggiatori professionisti italiani l’hanno definito un capolavoro… E ho detto tutto. Un po’ come quando Rocco Siffredi dichiara che una donna ci sa fare a letto: se non lo sa lui che ne ha viste più di tutti i calciatori italiani di serie A messi insieme, chi può saperlo?).
A livello visivo è irraggiungibile: vuoi per gli effetti speciali vuoi per le trovate geniale ed originali che permeano tutto il film, l’impatto è sorprendente. La colonna sonora è ineccepibile: si sposa con l’atmosfera generale senza possibilità di ripensamento all’ultimo momento sull’altare.
La caratterizzazione dei personaggi è essenziale ma non per questo perde in spessore. Parlano poco ma quello che dicono colpisce.
Sono due ore di film di continui inseguimenti on the road. Due ore in cui si corre tanto e non si perde il tempo in disertazioni filosofiche e chiacchiere d’intrattenimento. Voi direte:’E che palle!’.
E invece no. Perché non c’è mai un momento in cui ci si annoia. C’è sempre un elemento che tiene vivo l’interesse. Paradossalmente, mi sono più annoiato a vedere lo Hobbit (nel secondo film mi sono pure addormentato…) che Mad Max.
Anche le spiegazioni sono ridotte all’osso: chi se ne frega cos’è successo al mondo, perché si vive in un mondo desertico, perché il protagonista non ha un passato da raccontare in continui flashback che sanno tanto di ‘Lost’, perché le ragazze non sono impazzite a farsi ingravidare da quel cesso megalomane di Immortan Joe e come si fanno ad alimentare le casse del chitarrista. Le domande non contano: conta l’azione pura.
Personalmente non mi sono pentito di aver visto questo film (anche se, lo ammetto, 8.50 euro per un film sono tanti, a prescindere dal film… Poi si lamentano che nessuno va al cinema).
Cmq, avevo aspettative enormi date dai commenti stra-entusiasti dei professionisti del settore, quindi il rischio di delusione era alto, altissimo. Ma non sono stato deluso.
Certo, il discorso due ore on the road non mi ha convinto appieno, ma è solo un’inezia d’innanzi alla potenza visionaria e alle trovate geniali del film.
L’unica pecca è, secondo me, aver realizzato un film che si riallacciasse ai Mad Max del passato, col rischio (com’è appunto accaduto) che i più ‘conservatori’ hanno storto il naso vedendo certe dinamiche dei vecchi film ribaltate.
Forse se non avessero tirato in ballo Mad Max (avrebbero potuto chiamarlo in un altro modo, tipo ’50 sfumature di deserto’, o ‘Natale nel Sahara’ o ‘Havemus Caldus’) avrebbe trovato un consenso ancora maggiore.
Ciò non toglie che sia un film da vedere tassativamente. Possibilmente al cinema. E non dite che non vi avevo avvisato che mi arrabbio!!

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