martedì 15 dicembre 2015

Modà – E non c’è mai una fine


Ora, io la vedo così: ci sono gruppi/cantanti che fanno musica che abbraccia svariati aspetti della vita (vedi Ligabue, Dj Ax, Negrita, Max Pezzali) e altri che puntano solo alle ragazzine di 13 anni alla loro prima cotta adolescenziale e alle donne cresciute a pane e principe azzurro sul cavallo bianco.
Questi ultimi si riconoscono subito: sfornano canzoni straripanti di frasi fatte, patetiche e scontate. Le loro canzoni, ascoltate con un minimo di lucidità e di mente critica, fanno sorgere il dubbio che le abbia scritte una bambina di otto anni come omaggio ai suoi idoli Justin Bieber e One Direction.
Dai, ammettiamolo: la rima cuore-amore te l’aspetti da una ragazzina delle elementari, non da artisti famosi e stra-pagati (vedi Ramazzotti, Antonacci e D’Alessio).
Comunque, non divaghiamo su altri artisti. Torniamo sui Modà.
Un ascoltatore ‘che cerca di andare oltre’, vorrebbe apprezzare delle canzoni profondi, impegnate, che vanno al di là dei cliché e luoghi comuni stra-abusati e stra-usati. E che la mielens-patetica storiella ‘ti amo tanto, dove sei?, soffro tanto, ti amerò per sempre, torna presto’ ha rotto il cazzo!!!
Ci potrebbe anche stare un’ennesima canzone d’amore, ma solo se offri un punto di vista nuovo, inedito, inaspettato. O al massimo mettici un testo poetico, di un certo spessore. Se invece scrivi una sfilza di banalità potrai sì fare allo stadio il pienone di ragazzine preadolescenti ma ciò non significa che hai scritto una bella canzone: solo che rispecchia il (basso) livello di coscienza di chi ti ascolta.
Che poi, mi stra-domando ogni volta (ma so già che nessun artista mi darà niente più che una risposta politicamente corretta, di circostanza): ma possibile che tutti ‘sti artisti parlano sempre e solo d’amore? Cioè, dalle loro canzoni sembrano delle donne mancate (avete presente, quelle che dicono ‘Faccio l’amore solo quando sono innamorata’?), sembra che siano la quint’essenza dall’amor cortese, della purezza d’animo, dell’uomo senza pisello.
Ora, oh voi cantanti, volete dirmi che se vi capita una modella nuda nel camerino e vi supplica di sculacciarla come se fosse una studentessa birichina, voi vi tirate indietro perché ‘O c’è amore o niente: piuttosto vado avanti a vita a pippe’?
Non è che magari, dico magari, siete invece come tutti gli altri uomini (sempre-ingrifati e pronti a saltar addosso a tutte le donne di media-alta buonezza) ma scrivete canzoni d’amore perché vendono di più di una che dice: ‘Oh ragazze ho fatto il cantante per trombare di più, con donne bone che me lo fanno tenere sempre su’ (ho fatto una rima… Sarò mica anch’io un cantante? Oh, adesso faccio una rima cuore-amore e aspetto le mie fan nel camerino)?.
Chiusa la parentesi-sfogo su questi cantanti tutti peace and much love.
Torniamo alla canzone.
Cosa ne penso, a parte il testo? Che il suo modo di cantare allungando le vocali è fastidioso, disturbante: mi ci è voluta molta forza di volontà per ascoltare l’intero pezzo. Poi ho preso la cassa e l’ho gettata fuori dalla finestra.
Peccato perché la musica non è male: a metterci un altro testo, un'altra voce, un altro tono (ok, cambiamo gruppo e facciamo prima) non mi sarebbe neppure dispiaciuta.
È che, ragazzi… Il testo fa proprio cagare. Che ve devo dì?

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