domenica 20 settembre 2015

Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta di Robert M. Pirsig


Dal titolo si evince che il libro parlerà di zen e motocicletta. Un connubio perfetto per chi simpatizza verso il buddismo e tutte le sue branche e per gli appassionati di motocicletta.
Quindi un libro accattivante che conquista i lettori di entrambi le fazioni e stimola la lettura anche di chi non ne fa parte?
Ma anche no.
È un tomo di 400 pagine in cui ci si aspetterebbe di tutto e di più, sia per quanto riguarda lo zen che per la motocicletta. Peccato che l’aspettativa deraglia ben presto.
Innanzitutto la storia del protagonista che va in giro per l’America in moto con suo figlio e due suoi amici è un susseguirsi di episodi ordinari dove la suspense è categoricamente esclusa. Si parla di moto a volte in modo troppo tecnico per essere capito (con tanto di grafici che lasciano il tempo che trovano), a volte soffermandosi su emozioni legate a questa passione che chi non ne fa parte non può capire.
Dalla sinossi avevo immaginato fosse un libro che parlava di zen DURANTE il viaggio, in stile ‘Mi succede questo e lo zen accorre in mio aiuto spiegandomi cosa sta dietro all’accadimento’ (tipo ‘La profezia di Celestino’, per intenderci. Invece è la storia del protagonista in viaggio intervallata dalla vita di un tale Fedro e della sua ricerca della Qualità. È come se l’autore avesse scritto due libri completamente slegati tra loro e poi, capendo che tira più un pel di… fondere due argomenti che venderli in libri separati. Praticamente ha smussare gli angoli dei due argomenti per dare un minimo di senso a tutto.
Senza contare che di zen c’è poco o niente. E se c’è è nascosto sotto pagine e pagine di ‘sto Fedro che va alla ricerca di cos’è la Qualità. È come se avessero messo nel titolo ‘Zen’ perché era troppo lungo scrivere ‘noiosa rottura di palle filosofica su un argomento che frega un cazzo a nessuno’.
Le parti di Fedro sono noiose, soporifere, da sgrattuggiamento di palle.
Invece di riempirle di perle di saggezza sulla vita, sul mondo, sulle emozioni, su quale congiunzione astrale ha portato uno come Ramazzotti ad avere successo, ha continuato a girare intorno al concetto di Qualità. Che ok, è comunque un argomento interessante che può starci in qualche pagina… Ma interi, lunghi capitoli no, dai. È veramente troppo.
La Qualità sta anche nel sintetizzare un concetto, nel renderlo chiaro e fruibile a tutti. Non nel girare intorno ad un argomento per decine di pagine che, seppur scritte tutto sommato bene, appesantiscono la lettura ed invogliano alla pennichella.
Ok, l’autore avrà pensato che più ci gira intorno all’argomento, più punti di vista ci sbatte dentro, e più la persona ha possibilità di capire ciò che lui vuole dire. Però se il dilungarsi porta solo a fare delle gran ronfate, forse l’obiettivo non è stato raggiunto.
Che dire?
Ci sono libri di gran lunga migliori di questo che parlano di zen. Libri più brevi, concisi, diretti, semplici, alla portata di tutti (tipo ‘lo Zen e il tiro con l’arco’) e più divertenti (tipo ‘Lo zen e l’arte di scopare’) o romanzi che abilmente intrecciano trame fantasiose con perle di saggezza zen (‘la leggenda di Bagger Vance’ o ‘il mondo di Sofia’, da cui sono stati tratti pure due film).
È un libro di 400 pagine che sarebbe potuto tranquillamente stare in 200 e anche queste sarebbero state fin troppe, che tratta da una parte un argomento (la motocicletta) in termini a volte troppo tecnici per interessare il lettore medio (che già non gliene frega niente della moto, figuriamoci di quanti bulloni ha quella del protagonisti, che problemi ha durante il viaggio e le sue soluzione da provetto meccanico) e dall’altra un argomento profondo che tutto tratta fuorché di zen.
Un libro impegnativo, lungo, noioso che ha senso tenerlo sul comodino della propria camera da letto solo come soluzione estrema a quando non riuscite a prendere sonno e avete bisogno di un metodo infallibile piombare nel mondo dei sogni in tempo zero.
In definitiva, è uno di quei libri che guadagnano 10 punti per il titolo azzeccato e -100000 punti per il contenuto.

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